Pasqua 2025, il “rebus” della presenza di Papa Francesco alle celebrazioni: il Vaticano ha pubblicato il calendario e valuta un piano B.
La Pasqua 2025 si trasforma in un vero “rebus” per il Vaticano, alle prese con un dilemma complicato: la salute di Papa Francesco. A pochi giorni dalle celebrazioni più solenni dell’anno liturgico, resta incerta la presenza del pontefice, attualmente in lockdown dopo le dimissioni.
Il calendario ufficiale, diffuso dall’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche, è stato reso noto senza alcuna indicazione sulla partecipazione del Papa, segno che tutto dipende dai prossimi sviluppi. Nel frattempo, il Vaticano valuta un piano B.

Papa Francesco, il calendario di una Pasqua “incerta”
Il programma delle celebrazioni pasquali diffuso finora appare incompleto e privo di riferimenti specifici alla partecipazione di Papa Francesco. Il calendario, come riportato da Il Messaggero, inizia il 13 aprile con la Domenica delle Palme, per poi proseguire il 17 aprile con la Messa del Crisma nella Basilica di San Pietro alle 9:30.
Tuttavia, manca qualsiasi menzione della tradizionale Messa in coena domini del Giovedì Santo, che in passato il Papa era solito celebrare in luoghi significativi come le carceri. Il 18 aprile, la Passione del Signore è prevista alle 17:00 nella Basilica Vaticana. Seguita alle 21:15 dalla Via Crucis al Colosseo, uno dei momenti più intensi delle celebrazioni pasquali. A seguire, ci saranno la Veglia di Pasqua e la Messa della Domenica di Pasqua, con la consueta benedizione Urbi et Orbi. Ma anche per questi eventi l’eventuale partecipazione del pontefice resta un’incognita.
Il piano B del Vaticano: i cardinali pronti a sostituire il Papa
In Vaticano, l’ipotesi di un piano B è già stata presa in considerazione, sulla scia di quanto avvenne durante l’ultimo periodo di Papa Giovanni Paolo II, quando la malattia lo costrinse a delegare alcune celebrazioni ai cardinali di fiducia.
Anche stavolta, si valuta la possibilità di affidare i riti pasquali ad alcuni cardinali di spicco. Tra i nomi che circolano ci sono quelli di Angelo De Donatis o di Pietro Parolin, e di altri cardinali. Questa soluzione permetterebbe di garantire il regolare svolgimento delle celebrazioni, pur senza la presenza fisica del Papa. Tuttavia, sembrerebbe che decisione definitiva sarà presa solo a ridosso degli eventi, quando si avrà un quadro più chiaro delle condizioni di salute del Santo Padre.